Ripristino dell'antico sedime di una pozza bevaia in Corna Piana
Utilizzate dalle greggi al pascolo durante il periodo estivo, le pozze d'alpeggio, costruite artificialmente dall'uomo, hanno contorno circolare e una profondità di rado maggiore al metro. Si realizzavano per lo più sul fondo di piccole vallette, o meglio dov'era presente un sistema di raccolta delle acque superficiali o un piccolo bacino idrico. Tradizionalmente per impermeabilizzare il fondo veniva stesa l'argilla opportunamente pressata e compattata in uno strato non inferiore ai 20 - 30 centimetri.
Nella catena del Monte Baldo, area caratterizzata da fenomeni di carsismo, esse rappresentano luoghi acquatici unici e rivestono un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali. Con l'abbandono delle pratiche di alpeggio tradizionale molte pozze sono "scomparse" o inutilizzate, anche a causa dell'avvento di più moderni sistemi come gli abbeveratoi e i bacini artificiali a cielo aperto con conseguente banalizzazione paesaggistica e perdita di diversità eco-sistemica.
In quest'ottica il Parco ha programmato una serie di inteventi volti alla riqualificazione e al riuso di tali archetipi, consolidando la coltura e le tradizioni rurali del territorio e salvaguardando la moltitudine di specie che spesso abitano questi spazi: l'ululone dal ventre giallo, ad esempio, è un animale rigorosamente protetto dall'Unione Europea in quanto raro in tutto il suo areale di presenza; il Parco ha quindi la responsabilità di conservare e tutelare questo anfibio.
L'intervento è stato programamto per rendere autonomo il pascolo di Corna Piana (piano di pascolamento), programmato per mantenere gli interventi di recupero effettuati nell'anno 2013 .
è stata inoltre manutenuta una pozza bevaia in località Tolghe.
L'intervento è stato realizzato dal Parco grazio al contributo economico del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, Operazione 4.4.1 "Recupero habitat in fase regressiva".
Descrizione dell'operazione:
L'azione consiste nell'effettuare la manutenzione delle pozze d'alpeggio che si stanno prosciugando e, allo stesso tempo, ripristinare quelle scomparse in tempi recenti.
Finalità dell'operazione:
Questa misura ha lo scopo di favorire l'utilizzo di pascoli recentemente abbandonati a causa dell'indisponibilità di risorse idriche per il bestiame. Così agendo sarà possibile, in maniera indiretta, tutelare queste aree mantenendole "aperte" grazie al pascolo.
Risultati dell'operazione:
Il ripristino della pozza d'alpeggio consiste nell'effettuare piccoli movimenti di terra tramite un escavatore (o pala gommata) in modo tale da creare un piccolo bacino opportunamente e naturalmente impermeabilizzato.
Le pozze d'alpeggio sono inoltre di particolare importanza per gli anfibi, tra i quali è presente anche una specie di interesse comunitario: l'ululone dal ventre giallo (Bombina variegata). Allo stesso tempo, esistono altri animali che possono trarre giovamento dall'applicazione di questa misura come ad esempio gli uccelli migratori ed alcune specie di uccelli di interesse comunitario.
Sostegno finanziario:
La spesa complessiva per il ripristino delle pozze bevaie in località Corna Piana e Tolghe è di euro 13.513,69, di cui 7.350,00 finanziati grazie all'operazione 4.4.1 del PSR.
Per saperne di più: Ululone dal ventre giallo, Piano delle Malghe del Parco.
Per maggiori informazioni sulle opportunità di finanziamento, visita il sito del PSR e della Commissione europea dedicato al FEASR.
Per saperne di più sulle iniziative del Parco finanziate dal PSR 2014-2020 vai alla pagina Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.