Anfibi 2014

Ululone dal ventre giallo

Ricerca e testo di Sandro Zanghellini 

Chi è l'ululone dal ventre giallo?

L'ululone dal ventre giallo [Bombina variegata (Linnaeus, 1758)] è un "rospetto" diffuso in gran parte dell'Europa del centro e del sud. Il nome deriva dalla colorazione giallo-arancio del ventre, che costituisce un segnale di avvertimento per i possibili predatori: la pelle contiene infatti un gran numero di ghiandole velenose. È una specie che trascorre molti mesi in acqua, dalla primavera a fine estate. Frequenta piccoli stagni, pozze, abbeveratoi, fossatelli. Si nutre di piccoli invertebrati. Durante la fase terrestre frequenta ambienti ombrosi cercando riparo sotto le pietre, il legno marcescente, o nelle fessure delle rocce che costituiscono anche i siti di latenza invernale. Per la riproduzione, le uova (da 50 a 200) sono deposte in acqua singolarmente o a piccoli gruppi, attaccate ad erbe, piccoli stecchi o radici sommerse.

Motivi di questa ricerca

La ricerca era prevista dal Piano di gestione del Parco, in quanto l'ululone dal ventre giallo è un animale rigorosamente protetto nell'ambito dell'Unione Europea, in rarefazione un po' in tutto il suo areale di presenza. Il Parco ha quindi una responsabilità diretta nella conservazione di questo anfibio sul suo territorio; la ricerca è servita propria per raccogliere le informazioni necessarie ad attivare un efficace programma di tutela.

Cosa si voleva conoscere

La ricerca è servita soprattutto per:

  • individuare il maggior numero di stazioni di presenza dell'ululone dal ventre giallo nel territorio del Parco;
  • avere indicazioni sul numero di ululoni presenti
  • individuare i fattori di minaccia alla specie
  • comprendere il ruolo delle pozze d'alpeggio per la conservazione dell'ululone.

Risultati

La ricerca è stata svolta nel 2013 e nel 2014, tramite sopralluoghi di campagna scaglionati da aprile a settembre. Sono stati controllati in totale 53 siti potenzialmente idonei alla presenza dell'ululone dal ventre giallo, dei cui 36 classificabili come pozze d'alpeggio, 7 come vasche o fontane, 5 come stagni, 3 come bacini di innevamento o di irrigazione, 1 come lago, 1 come torbiera.

Per ogni sito è stata predisposta una dettagliata scheda, rilevando numerosi parametri ambientali.

Sui 53 siti, 19 sono risultati positivi (di cui uno dubitativamente), ovvero in essi è stata accertata la presenza della specie ricercata. Su 19 siti di presenza, 16 coincidono con pozze d'alpeggio; quindi la conservazione dell'ululone sul Monte Baldo non può prescindere dalla tutela di questo tipo di habitat. I siti di presenza si collocano a quote comprese tra 220 msm (Lago di Loppio) e 1640 msm (Val del Parol). La numerosità dei popolamenti rinvenuti è compresa tra un solo individuo e più di 200 individui (Malga Campei di sotto).

L'indagine ha permesso di evidenziare due categorie di minacce alla specie, tra loro collegate:

  • il cattivo stato di conservazione in cui si trova una percentuale significativa delle pozze d'alpeggio del Baldo Trentino;
  • la scarsa numerosità dei popolamenti presenti (vari siti di presenza sembrano frequentati da un numero di esemplari molto basso, inferiore alle 10 unità).

Conclusioni

Per la tutela dell'ululone nel Parco sono fondamentali

  • la conservazione delle pozze d'alpeggio esistenti 
  • il ripristino mirato di alcune ex pozze d'alpeggio dove la specie è scomparsa.  

La ricerca ha permesso di definire gli interventi da svolgere sulle pozze esistenti e di individuare quali sono le pozze d'alpeggio da riprististinare con priorità.

Per facilitare gli interventi di manutenzione e di ripristino delle pozze d'alpeggio è infine stata realizzata una raccolta di informazioni in merito alle tecniche tradizionali di costruzione e di manutenzione di questi piccoli bacini.

© Parco Naturale Locale Monte Baldo

c/o Comune di Brentonico - Via Fabio Filzi, 35 - 38060 Brentonico (TN)

Tel. 0464/399103 - Fax 0464/399120 - E-mail - Posta certificata

StudioBLQ - Web Agency Trento