Le piante dedicate al Monte Baldo

L’importanza scientifica di includere l’epiteto “baldenisis” o “baldense” nel nome scientifico di una specie

Come sappiamo la botanica ha scritto importanti pagine sul Monte Baldo, il quale va considerato come una sorta di palestra dove molti botanici illustri, italiani e stranieri, hanno mosso “i primi passi” nel campo della floristica. Il Monte Baldo è stato, ed è ancora oggi, una delle mete più importanti in Europa per gli studi in ambito floristico. Diverse sono le ragioni che ne hanno determinato la notorietà. Oltre all’indubbia valenza naturalistica, fondamentale è la sua collocazione geografica: il Monte Baldo, infatti, è facilmente raggiungibile da Verona e da tutta la Pianura Padana ed è, grazie alla formidabile attrattiva del Lago di Garda, fin da sempre meta classica del turismo mitteleuropeo. A differenza, inoltre, di quanto indicato dai primi esploratori che lo definivano “selvaggio e difficoltoso”, è in generale abbastanza agevole da raggiungere ed è percorso da numerosi sentieri risalenti a epoche remote.

Forse non tutti sanno però che nel corso di oltre 450 anni di esplorazioni naturalistiche sono state descritte decine di entità floristiche insignite dell’aggettivo “baldensis”, che pur non essendo sempre esclusive del Monte Baldo, hanno contribuito ad aumentarne enormemente la fama internazionale. Secondo IPNI - The International PlantNames Index – (http://www.ipni.org/), il principale “registro” delle specie botaniche descritte a livello mondiale, ad oggi sono ca. 30 le piante (intese come specie o sottospecie) dedicate al Monte Baldo, alcune di queste ancora riconosciute dalla comunità scientifica internazionale.

Abies baldensis Zuccagni ex Nyman

Agrostemma × baldense Porta ex Tanfani

Anemone baldensis G.Don

Anthyllis baldensis A.Kern. ex Sagorski

Arenaria baldensis Rchb. ex Nyman

Aretia baldense Turra

Asplenium × baldense Sleep, Vida &Reichst.

Brassica baldensis(Prosser & Bertolli) Prosser&Bertolli

Bupleurum baldense Waldst. & Kit.

Campanula baldensis Balb.

Cardamine baldensis Fritsch

Carex baldensis Vill.

Centaurea baldensis Pers.

Galium baldense Spreng.

Hieracium baldenseZahn

Knautia baldensis Szabó

Loreia baldensis Raf.

Mentha baldensis Heinr.Braun

Ophrys × baldensis P.Delforge

Pinus baldensis Zuccagni

Potentilla baldensis Kern.

Primula baldensis Goiran ex Caruel

Pulsatilla baldensis Delarbre-

Ranunculus baldensis Dunkel

Rosa baldensis Kern. ex Déségl.

Rubus baldensis.Kern.

Senecio baldensis Poir.

 Entità botaniche dedicate al Monte Baldo.

Per chi non è un esperto di biologia sistematica, è bene fare una precisazione a tale merito. Quando per primi si osserva una nuova specie, per ufficializzare la scoperta si procede alla sua descrizione tramite pubblicazione scientifica che, tra le varie cose, prevede la descrizione della nuova entità sulla base di alcuni esemplari “modello” chiamati tipi raccolti solitamente nel locus classicus [1]. Inoltre è necessario che l’autore della scoperta proceda con l’assegnazione del nome alla nuova entità scoperta. Secondo la branca della biologia chiamata tassonomia,  il nome scientifico deve essere univoco e deve seguire le norme della nomenclatura linneana la quale prevede due nomi: Il Genere seguito dall’epiteto specifico. Mentre per il Genere non c’è solitamente libertà di scelta in quanto è fissato e dipendente geneticamente dalla Famiglia (a meno che non si scopra un genere sconosciuto alla scienza ma questo è assai difficile), per il nome specifico l’autore ha libertà decisionale, purchè mantenga la lingua latina.

In aggiunta, la notorietà botanica del Monte Baldo è stata avvalorata anche in un recente lavoro (Giuseppe Brundu, Lorenzo Peruzzi et al., 2017) pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Biological Conservation riguardante la distribuzione geografica delle località tipo (loci classici) delle specie endemiche vascolari italiane e l'importanza della loro conservazione, dove dalle analisi condotte sulle 1216 piante vascolari endemiche italiane, il Monte Baldo rappresenta il locus classicus [1]  per 23 di queste su un totale di 1536.

Infine, esistono varie piante non endemiche e che non portano un epiteto baldense ma che trovano lo stesso una loro storia antica sul Monte Baldo, essendo state qui per la prima volta osservate e descritte. Il Monte Baldo rappresenta infatti il locus classicus di molte specie, alcune di queste ad ampio areale[2]. È il caso per esempio di Rhamnus pumila, Artemisia alba, Pinus mugo, tre specie relativamente diffuse sull’arco Alpino che sono state descritte per la prima volta dal botanico Turra proprio sul Monte Baldo.

 

A cura di Giulia Tomasi, sezione Botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto


[1]In botanica il locus classicus rappresenta il luogo dove è stata descritta per la prima volta una specie e dove si colloca la popolazione-tipo.
[2]L'areale è la superficie abitata da una specie.

 

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